Un visitatore straniero mi lascia cento taka, pregandomi di darle appena possibile alla donna che sbriciola mattoni vicino al seminario. Per due o tre giorni non la vedo, poi riappare, malconcia e piena di febbre. Mi fermo, le porgo le cento taka appallottolate. Dà uno sguardo distratto, poi trasecola: una cifra grossa per chi vive di stenti come lei! Alza subito occhi e braccia al cielo: “Allah, sii benedetto, ti ringrazio. Proprio di questo avevo bisogno per comprare le medicine!”. Verso di me solo uno sguardo di complicità: vedi come è grande e benefico Allah?
Sconcertato, nemmeno un grazie per me? Poi capisco la lezione di teologia: ha ringraziato Dio anche per me, per avermi dato il privilegio di essere strumento della sua misericordia.