Una legge è una disposizione che – sotto pena di sanzione – proibisce o impone ai cittadini determinati comportamenti. Scopo della legge è permettere ai membri delle Forze dell’Ordine e ai Funzionari Statali e Parastatali di ogni ordine e grado, di imporre il pagamento di somme di denaro – di entità variabile secondo il grado del funzionario in questione – per concedere al cittadino il permesso di violare la legge stessa.
Le norme di organizzazioni e imprese private hanno analoga funzione, che si applica sia nel rapporto fra i dipendenti (il dipendente di grado superiore esige denaro per permettere al dipendente di livello inferiore di non applicare la norma) sia nei confronti di terzi, clienti, subappaltatori, fornitori, ecc.
Archivio mensile:Luglio 2009
Conversione
Musulmano praticante, 27 anni di cui 5 trascorsi in Corea, ha viaggiato pure in altri paesi. Simpatico, aperto, amico delle suore, frequenta pure, occasionalmente, la comunità coreana di Dhaka. Decide di seguire un corso di tre mesi per capi moschea. Ora non frequenta più stranieri, a stento saluta le suore. Quando queste riescono, a fatica, a “trascinarlo” a casa loro, a occhi bassi dice che non parla con donne se non portano il velo. Sembra un altro. Durerà?
Giustizia
Il traffico è intenso. L’autista scatta rabbiosamente uscendo dalla fila per sorpassare… scontro frontale con un autorikscia a tre ruote, che si rovescia. I due passeggeri, incolumi, scappano, il tassista rimane sull’asfalto semisvenuto. Altrove, l’autista e il proprietario della lussuosa auto investitrice rischierebbero il linciaggio, ma siamo in un quartiere ricco, e qui la gente non si fa giustizia da sé: si raccoglie numerosa, commenta con rabbia. Il proprietario scende, ordina di non toccare il tassista, con il cellulare chiama la polizia che arriva in pochi minuti. L’ufficiale saluta con deferenza il proprietario, dà un’occhiata alla scena e scandisce a voce alta: “Non c’è dubbio, è colpa del taxista” Qualcuno grida: “Ma è l’auto che andava troppo veloce e non doveva sorpassare!” L’ufficiale scruta con calma la folla: “C’è qualcuno che può dimostrare di aver assistito all’incidente?” Nessuno. Controllo dei documenti del tassista, telefonate varie al proprietario dell’autorikscia. Misurazioni. L’ufficiale saluta il proprietario, che lo invita ad andare a casa sua nel pomeriggio, e se ne va. Sono passati 40 minuti dall’incidente. Il tassista viene caricato svenuto sull’auto della polizia e portato via.
Ricambio
Abbiamo un nuovo rettore nel seminario (Holy Spirit Major Seminary) in cui mi trovo. P. Gabriel Corraya se ne va dopo 11 anni, lasciando il ricordo di persona matura, umanamente ricca, deboluccio sul piano dell’organizzazione e della programmazione, ma capace di educare e guidato da fede forte, e convinta dedizione sacerdotale. Gli succede P. Shorot Gomes, pure lui bengalese, che ha già trascorso con noi 5 anni qui come vicerettore. Tutto lascia prevedere un ricambio nella continuità, con qualche rinnovamento. Arriverà pure p. Sebastian Tudu, una presenza di cui si sentiva il bisogno, essendo aborigeno Santal. Insomma, non mi posso lamentare, e faccio i miei complimenti ai Vescovi che hanno preso queste decisioni!
Fiumi
Il quotidiano in lingua inglese “The Daily Star” , insieme al “fratello” di lingua bengalese “Prothom Alo” (Prima luce) sta conducendo da settimane una vigorosa campagna per salvare i fiumi intorno a Dhaka. Meglio dire per “recuperare”, perché sono da tempo inquinati in modo incredibile. Ha insistito caparbiamente, pubblicando in prima pagina ogni giorno una grande foto con qualche aspetto del disastro in corso, e pare che stia riuscendo a smuovere le autorità – spesso esse stesse coinvolte nella occupazione illegale delle rive, scarichi di rifiuti proibiti, drenaggio di sabbia, e via dicendo. Ora si susseguono foto di edifici distrutti e di fognature illegalmente scaricate nei fiumi. Non sono un bello spettacolo, ma chissà che servano a qualcosa?
Per soli anziani
Giro per Abdullapur, Tongi, Gazipur, città industriali legate l’una all’altra, cresciute in pochi anni e ancora in continua crescita – e mi vengono in mente sprazzi di immagini della periferia di Sesto S. Giovanni negli anni ’50. A chi è anziano e la ricorda, penso di poter dire che in confronto a ciò che vedo ora qui, era un parco protetto del WWF…
Crimini di guerra
Il governo andato in carica all’inizio dell’anno vuole mantenere una delle promesse della campagna elettorale: far processare i criminali della guerra di indipendenza dal Pakistan, nel 1971. Dopo qualche esitazione, e non poche incertezze legali, la fase delle denunce è iniziata, e si è aperto il vaso di pandora. Ogni giorno denunce e arresti, in tutti gli angoli del Paese, al punto che qualcuno sospetta che si voglia boicottare lo svolgimento dei processi creando un enorme “ingorgo” giudiziario.- Intanto, il Pakistan ha raccomandato di non commettere ingiustizie e non politicizzare i processi. Il ministro degli esteri del Bangladesh ha chiesto che chieda scusa per i massacri di civili compiuti in quella guerra (si parla di un milione e mezzo di morti, quasi tutti civili), e la risposta è stata: “Perché mai rivangare il passato?
E da voi?
Tutti infilati in magliette blu mare con la scritta “Incontro formandi – Dhaka”, 350 giovanotti che vivono nei vari seminari diocesani e religiosi della capitale s’impegnano e si divertono nell’annuale giornata di incontro fra loro. Sarebbero di più, ma qualcuno è assente per via degli esami. La vista di tanti seminaristi insieme li riempie di gioia. Non manca la domanda “ingenua”: “Noi siamo 350, anzi di più, ma certo voi in Italia siete abituati a numeri ben più alti!” – “Niente affatto, siamo molto meno”. “Meno?” Momento di finta sorpresa, compunto silenzio, sospiro, e… interiore esultanza: siamo più bravi di loro!