“I Baha ì? Mai sentiti! Chi sono?” Arrivati quasi per caso in Bengala circa 100 anni fa, i fedeli Baha ì sono oggi quasi centomila, sparsi in piccole comunità per tutto il Bangladesh. Un gruppo di cristiani di varie denominazioni ne ha incontrato alcuni nel loro centro principale, a Dhaka, il 28 settembre. Per molti era una novità assoluta. Ci tengono a dire che non sono musulmani, anche se il loro fondatore (XIX secolo) era di famiglia islamica iraniana, che non hanno divisioni interne, che non hanno sacerdozio né liturgia, che si autogovernano con un sistema di elezioni in cui donne e uomini hanno gli stessi diritti e doveri: nove leaders a livello locale, nove a livello regionale, nove a livello nazionale, nove a livello mondiale. Considerano frutto di autentiche rivelazioni tutte le grandi religioni: buddismo, cristianesimo, islamismo, perché l’unico Dio si rivela in modi diversi adattandosi alla cultura e alla maturità dei popoli, e pensano di essere la più recente, che ha il compito di predicare l’unità e il superamento dei ritualismi. Organizzano corsi di formazione spirituale e morale che ritengono adatti per i fedeli di qualsiasi religione; dicono di non ritenere importante la conversione al Baha ismo, ma l’accoglienza dei principi di unità, eguaglianza, tolleranza… L’incontro è stato molto cordiale e aperto.