E’ in corso a Dhaka la Coppa del mondo di cricket, preceduta da febbrili lavori per migliorare la viabilità, abbellire, decorare.
Gli abituali passeggeri di autobus urbani fronteggiano un’insolita scarsità di mezzi di trasporto. Gli autobus vecchi, ammaccati, scrostati -sono la maggioranza – vengono dalle autorità cittadine spediti a rifarsi il look con una buona verniciata che possa dare buona impressione ai tifosi e ai visitatori stranieri.
La vigilia e il giorno dell’apertura ufficiale (17 febbraio) sono stati momenti magici. La solennissima, rutilante, megagalattica cerimonia di apertura ha visto l’ingresso dei capitani delle 14 squadre a bordo di un riksciò, e ha dato un momento di gloria ai fortunati prescelti per pedalare. E’ la prima volta che il Bangladesh ospita un evento sportivo mondiale. Fierezza nazionale: ce l’abbiamo fatta, il mondo ci guarda, lo stadio è bellissimo, lanceremo il turismo… Scuole e uffici chiusi. Purtroppo la prima partita, con l’India, è stata persa. L’orgoglio rimane nonostante la delusione: l’India è una delle squadre favorite, e comunque le “tigri” della squadra del Bangladesh hanno giocato bene. Si va avanti fino a metà marzo. Le terrificanti “vuvuzela” (se così si chiamano le trombette che hanno assordato i campionati mondiali di calcio in Sud Africa) si sono diffuse in un batter d’occhio.