Esco dal Centro Assistenza Malati domenica mattina presto, poco prima che inizi la Messa. Ragazzi e ragazze degli ostelli vicini, suore, fedeli del quartiere stanno andando alla Cappella. Un ragazzino sugli 11 anni mi avvicina in strada e mi saluta educatamente: “Buon giorno Padre”. Mi chiede se abito qui, se conosco l’ostello, come mi chiamo, qual è il mio paese. “Stai andando a Messa?” mi risponde di sì. Penso sia cristiano, ma poi mi dice il nome e capisco che è musulmano. Prende confidenza: “Padre, posso fare una domanda?” Si guarda in giro per essere sicuro che nessuno ascolta: “Davvero tu puoi stampare i soldi?” Come? Gli faccio ripetere la domanda, ma ho capito proprio bene! “Come mai pensi che io possa stampare i soldi?”. “Lo dice sempre mio papà: come fanno gli stranieri ad avere tanti soldi? Certamente li stampano loro stessi.” Gli spiego che non è così e non nasconde la sua delusione. Eppure lo dice mio papà!