Fantasma

Giovane, riservata, bella, cristiana. Ottima cuoca, conosce vari tipi di stili culinari (cucina italiana compresa), lavora come domestica in una famiglia di canadesi e guadagna benino, tanto che può permettersi di tenere in affitto due stanzette, linde e bene arredate. Ma è sola. Per persuadere il padrone a darle l’appartamento in affitto, ha dovuto dire che il marito lavora all’estero e i genitori sono al villaggio. Passano i mesi: “Tuo marito non torna? Non vengono i genitori a trovarti? Sei cristiana?” Quando è sicuro di aver capito bene come in realtà stanno le cose, il padrone di casa passa a proposte precise, e lei decide di trasferirsi. Trova un altro alloggio e l’accolgono senza troppe difficoltà. perché al primo colloquio si presenta con un’amica più anziana, e un prete, che si presentano
come suoi genitori. Mancano pochi giorni al trasloco quando, mentre esce per andare al lavoro, il padrone di casa la ferma e la invita a lasciargli la chiave dell’alloggio, perché verrà qualcuno a visitarlo in vista dell’affitto. A sera torna, riceve la chiave, sale, apre:
completamente svaligiato.
Denuncia alla polizia, che scrive la bozza di un rapporto; “Non hai marito? Dove sono i tuoi? Vivi sola? Che fai? Come mai non sei Musulmana? Per completare la denuncia devi ritornare domani…”.
Ritorna, aspetta, dice che deve completare la denuncia. “Quale denuncia?” “Quella fatta ieri”. “Non abbiamo ricevuto nessuna denuncia ieri. Chi sei? Dove abiti?” Rispiega, vanno al palazzo, ma nessuno sa nulla: “La porta non è scassata, quindi non ci sono stati
i ladri che lei immagina… deve essere matta”.

1 pensiero su “Fantasma

  1. Caro padre Franco,
    penso che in tutta questa vicenda ciò che mi colpisce di più è l’atteggiamento di queste persone, che pensano di avere il diritto di prevaricare, possedere ed usare altri esseri umani.
    Nel mondo di oggi, come in quello di tutti i tempi, ci sono purtroppo molti altri esempi, anche ben più eclatanti, di questo atteggiamento.
    Eppure, non ci si riesce ad abituare a questo modo di vivere, che alla fine è molto più dannoso e pericoloso per gli oppressori che non per le vittime, Perché alla fine di questo nostro breve itinerario terreno, ciascuno di noi sarà chiamato a rispondere delle proprie azioni.
    E la domanda che mi pongo, nell’assistere a queste ingiustizie, è sempre: quale educazione hanno ricevuto queste persone? Perché nessuno ha voluto, o è stato capace, di insegnare loro il rispetto degli altri, se non l’amore di Dio?
    Davvero, l’essere umano è un mistero. Però, questa è anche una grande responsabilità, per noi cristiani…

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