Zanzare

Una vignetta mostra una grossa zanzara sollevata sulle zampe posteriori, che ascolta con aria compunta e contrita le parole di un severo “maestro” che – guarda caso – ha le fattezze di un ministro del governo. Il quale, impensierito dal diffondersi delle critiche, ha organizzato un programma di sensibilizzazione e coscientizzazione nelle scuole, e con i mezzi di comunicazione, per risolvere il problema.
Quale? Questa zanzara dall’aria ipocritamente pentita, si chiama Aedes Aegiptia (o Aetiopica?) ed è portatrice della temuta febbre “dengue”, in circolazione per Dhaka e per tutto il Bangladesh da vari anni. Ma quest’anno la signora s’è sbizzarrita, organizzandosi per un menu a scelta: quando punge può lasciare come ricordo la dengue, o la finora sconosciuta “cikungunia”. La quale non è mortale, e questo è consolante, ma provoca febbre altissima per alcuni giorni, seguita da spossatezza e da forti dolori articolari che spesso durano mesi, e sono ricorrenti. Poiché da tre mesi si diffonde ovunque in Dhaka, e non ci sono sono rimedi specifici (paracetamolo in quantità!), ad un certo punto ha preso il via la protesta contro i due municipi in cui è divisa la città e, per buona misura, anche contro il governo. Il ministro di cui sopra ha sguinzagliato ovunque esperti, a spiegare che non bisogna farsi mordere dalla zanzara: nulla da dire contro le altre, ma dalle Aedes Aegiptia (o Aetiopica?) assolutamente no. Dunque, evitare luoghi infestati, specialmente dalle 7 alle 8 del mattino e dalle 6 alle 7 di sera –orario dei pasti per la bestiola in questione. Poi pulire i posti dove essa depone uova, come il secchio della spazzatura di famiglia o i vasi da fiori…
Non diminuendo però il diffondersi del malanno, le autorità hanno dichiarato che sì, provvederanno a disinfestare strade e giardini, ma bisogna sapere che a mordere i cittadini non sono le zanzare di strada, ma quelle casalinghe – e che nemmeno un ministro può verificare che tutti, in casa loro, stiano sotto una zanzariera. Persuasi da questa ragionevole spiegazione, i cittadini continuano a prendere la cikungunia e a scambiarsi consigli: mangiare limoni e cibi amari, non bere latte, spalmarsi con oli puzzolenti, non avvicinarsi ad ammalati… Ogni tanto un individuo mascherato appare nel quartiere con un enorme e rumorosissimo nebulizzatore. Seguito da un codazzo di bambini urlanti, entra ed esce da vicoli e giardini chiedendo mance e generando nuvole di qualcosa che dice essere insetticida. Intanto, gli esperti discutono anche se la cikungunia sia da considerarsi endemica, pandemica o epidemica. E io purtroppo devo lasciarvi con questo interrogativo senza risposta certa…. Come? No, finora io l’ho scampata.