Gli storici vanno avanti anche a colpi di riletture o revisioni, per nuovi elementi storici acquisiti, o perché cambia il loro punto di vista. Il Bangladesh non fa eccezione, e un bersaglio frequente di queste revisioni sono gli eventi del colonialismo raccontati da chi aveva perso e ora vuol dire la sua. Da questo punto di vista, la storia cambia, e non poco. A sentirla sembra nuova, e ha molto da insegnare.
Poi c’è anche qualche curiosità che sa di stupidaggine – come del resto si trovano anche nei giudizi di storiografi occidentali sui paesi colonizzati. Pochi giorni fa ho letto un lungo articolo che riassume un libro il cui tema è: come mai l’Europa ha conquistato il mondo?
La risposta viene da un autore cui piace viaggiare, e quando viaggia gusta le cucine locali. Gira e gira, un bel giorno arriva in Olanda, dove scopre una cucina orribile, e gli viene una voglia matta dei deliziosi piatti indiani o cinesi. Questa scoperta dolorosa lo fa riflettere sul passato. Formaggi verminosi, pesci puzzolenti… come facevano gli olandesi e altri nord europei a mangiare certe schifezze? Impossibile che ne fossero soddisfatti. Però non avevano alternative: le spezie orientali, che rendono la vita più bella e i piatti più buoni, venivano da lontano, erano rari e costosi. Per questo, stomacati dal loro stesso cibo, decisero di andarsele a prendere, e cominciarono le conquiste. I poveri marinai olandesi morivano come mosche mangiando carne marcia e bevendo birre fetide durante gli interminabili percorsi marittimi, ma tenevano duro, e la loro speranza tenace fece arrivare gli eserciti fino all’Indonesia, mentre gli inglesi cercavano spezie (e magari, per buona misura, anche oppio) conquistando l’India e sottomettendo la Cina. Chiarissimo; ma allora come mai spagnoli e portoghesi andarono in America? Certo non perché disdegnassero le spezie, o la loro cucina fosse migliore, ma perché – come tutti sanno – Cristoforo Colombo sbagliò indirizzo: voleva arrivare in India più in fretta, e senza saperlo si ritrovò in America! Invece delle spezie trovò l’oro, e si accontentò di quello, che si rivelò un’attraente alternativa.
Per buona misura – aggiungo io – dall’America arrivarono patate, mais, pomodori e tacchini – indubbiamente bene accolti dalle massaie europee…