A Dhaka, e in tutte le città del Paese, la sera centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, convergono – a piedi nudi – al Shahid Minar, il principale monumento ai martiri. A mezzanotte in punto, quando scatta l’inizio della giornata che nel 1952 vide morire i primi martiri in difesa della lingua bengalese, depongono corone di fiori, cantano, esprimono il loro amore per la cultura bengalese.