Ijtema cristiana

Pochi anni fa il parroco di Nagori (presso Dhaka) costruiva una chiesa dedicata a s. Antonio nel villaggio di Panjura, e per evitare gli inconvenienti della stagione delle piogge, iniziava a celebrare solennemente la festa – con relativa novena – non il 13 giugno (data della festa nel calendario della Chiesa Cattolico Romana universale) ma nei primi giorni di febbraio, quando il tempo è ancora fresco e secco. In poco tempo la devozione si è diffusa e ora raccoglie migliaia di fedeli – cristiani, ma anche indù e musulmani. Poiché questa festa segue di pochi giorni la grande “Ijtema” del movimento islamico Tablig, che raccoglie più di due milioni di fedeli, ora molti la chiamano “Ijtema cristiana”. Fra s. Antonio e la Madonna di Lourdes, la cui festa viene celebrata nell’ashram di Diang presso Chittagong, stava nascendo un’imbarazzante concorrenza per accaparrarsi i devoti, ma i due santuari si sono accordati e hanno distanziato le celebrazioni. Quest’anno i fedeli hanno potuto pregare s. Antonio a Panjura il 6, e la Madonna a Diang il 13 febbraio.

Scuola

Una recente indagine del governo ha valutato che il 49% dei bambini che iniziano le scuole elementari non arrivano fino alla classe quinta. Del 51% che ci arriva, afferma una successiva ricerca, circa il 60% non sa leggere, scrivere o fare di conto. Il 69% non sa leggere titoli di giornale in lingua bengalese; l’87% non sa compiere un calcolo matematico elementare. Il 72% non sa scrivere una breve composizione. Le scuole sono ormai abbastanza diffuse su tutto il territorio, e i genitori sono per lo più convinti dell’opportunità di mandare i bambini a scuola, perciò il governo promette di concentrare i proprio sforzi non più sulla quantità, ma sulla qualità dell’insegnamento.

Dormitori

Qualche giorno fa violenti scontri fra manifestanti e polizia hanno causato un centinaio di feriti e l’usuale corollario di distruzioni, incendi, saccheggi presso l’Università di Jagannath, in Dhaka vecchia. Il governo ha preso una posizione dura, dichiarando che non tollera riprese della violenza nelle università. Poi qualcuno ha pensato di chiedersi come mai gli studenti hanno protestato. Chiedono il ripristino dell’originale destinazione di 12 dormitori universitari – maschili e femminili. Negli ultimi 20 anni sono stati uno dopo l’altro occupati e tenuti da: commercianti che vi hanno aperto negozi, una scuola privata, un capomafia che ha abbattuto l’edificio e vi ha costruito appartamenti, due diverse bande di mafiosi, due diversi gruppi di partiti politici giovanili, un gruppo di poliziotti che vi hanno messo le loro famiglie. Ecc.

Dote

Ogni anno si svolge a nord di Dhaka una tre giorni di preghiera – Bishwa Ijtema – che dicono sia, per il numero di partecipanti, il secondo pellegrinaggio islamico, dopo quello della Mecca. Quest’anno al terzo giorno (1° febbraio) ha raccolto dai due ai tre milioni di persone, quasi esclusivamente maschi. Colpiscono la povertà dei mezzi sia per viaggiare sia per alloggiare, mangiare, ecc., l’ordine, il fervore. E’ organizzato dal movimento di spiritualità Tablig – traducibile con “predicazione, annuncio” – non politico, pacifico, che intende risvegliare lo spirito religioso dell’Islam, il suo impegno missionario, la riforma dei costumi, anche attraverso gesti educativi e simbolici. Quest’anno, in una cerimonia comune, 115 coppie si sono unite in matrimonio, rinunciando al tradizionale, soffocante e ingiusto sistema della dote praticato nel subcontinente indiano.
Impressionante il fiume umano con cui, in poche ore, tutti lasciano la località dopo la conclusione dell’ultima preghiera – Akheri Munajat –  per la pace e il benessere nel mondo. Ottanta i borsaioli arrestati nei primi due giorni.

Esisto

Stracciato e lercio, procede adagio e sembra cercare qualcosa. Si ferma, e con calma stende sulle piastrelle del marciapiede uno straccio, distendendolo e lisciandolo bene con una mano. Posa ad un capo un fagotto dal contenuto indefinibile, si sdraia, vi appoggia il capo e dorme. Non su un lato del largo marciapiede, ma proprio in mezzo, sfiorato da migliaia di piedi della fiumana di persone che vanno al lavoro, e devono scostarsi per non calpestarlo.

Trasporti

Carri lentamente trainati da buoi o da possenti bufali, che portavano persone o carichi enormi di riso, juta, canna da zucchero… erano parte del panorama di tutta la campagna bengalese, e anche delle città. Poi hanno asfaltato le strade, anche quelle più interne. Una stradina asfaltata è utilissima per distendervi il riso e farvelo asciugare, farvi trascorrere la notte alle mucche perché non stiano nel fango, portarvi tutta la famiglia in caso di alluvione. Permette anche di usare i risciò senza troppa fatica e senza scassarli. Così, pian piano, mentre l’aratura è passata dai buoi ai piccoli trattori a due ruote (power-tiller), innumerevoli risciò hanno conquistato le strade, e sono quasi scomparsi buoi e bufali. Il progresso ci ha fatto passare dal traino animale al traino umano.

Festa in Cielo

Sr Nives, coreana, s’arrabatta a dare una mano a 50 marmocchi della baraccopoli dove abita, perché imparino qualcosa in più di quello che la scuola (non) dà. Il locale è piccolissimo e misero, la disciplina non è il massimo. Oggi però una ragazzetta sta passando i limiti della sua pur ampia e affettuosa pazienza. La prende da parte e inizia la ramanzina, interrotta da un sincero: “Suora, sai che hai ragione? Ho proprio fatto male, non lo faccio più!”. “Ho capito il Vangelo – commenta sr Nives -: si fa festa in Cielo per un peccatore pentito più che per cento giusti…”