Prezzi

Un anno fa i prezzi del riso e dei generi alimentari erano saliti alle stelle, in tutto il mondo. Si scriveva e parlava di crisi mondiale della produzione alimentare, della carestia universale ormai iniziata, della irreversibilità del fenomeno, delle guerre che sarebbero scoppiate una dopo l’altra in tutto il mondo. E i poveri non sapevano come mangiare. Ora i prezzi sono crollati. Il governo si preoccupa che i contadini possano almeno pagarsi le spese. Il ministro dell’agricoltura ha dichiarato che probabilmente chi lavora la propria terra ce la farà, ma non chi l’ha presa in affitto o mezzadria. Nessuno ci ha spiegato dov’è la carestia universale iniziata l’anno scorso e destinata a peggiorare rapidamente di mese in mese, e neppure chi dobbiamo ringraziare per questi salti di prezzi che sconquassano i poveri.

Prove di dialogo

P. Gabriel esce dopo cena a fare quattro passi accanto al grande cimitero di Banani. Lungo il muro vivono decine di mendicanti – soprattutto donne con bimbi e invalidi – che ormai lo conoscono bene, e lo salutano allegramente. Una donna che gestisce un negozietto di tè caldo si avvicina: “Abba, devi darmi una mano. Conosco un bravo giovane, buddista, che si è innamorato di una cristiana. Le famiglie si oppongono, ma loro insistono. Lui non vuole farsi cristiano, lei non vuole farsi buddista, non vogliono far nulla fuori legge, e vogliono sposarsi. Un bel pasticcio, e non riesco ad aiutarli a risolverlo. Perché non parli con loro e li consigli?” “Beh, posso provarci. Caso mai mandali da me, appena hai occasione.” “Volentieri, anzi, sono già qui vicino al mio baracchino del tè. Sei arrivato al momento giusto.” Chiacchierano a lungo, tutti e quattro, decidono di riparlare con calma alle famiglie, e di incontrarsi poi per valutare la situazione. La venditrice di tè, musulmana, il giovanotto buddista, la ragazza cristiana – e il prete cattolico, insieme alla ricerca di come rispettarsi e fare le cose bene.

Leaders

Il 29 aprile 2009, trenta Imam musulmani, 10 Pastori cristiani protestanti e 20 Preti cattolici s’incontrano all’Università di Dhaka per quattro ore di dialogo sul tema: “Musulmani e Cristiani: unità nella diversità.” È il primo incontro del genere in Bangladesh, organizzato dalla Commissione Episcopale per il dialogo, e dal Dipartimento per le Religioni Mondiali dell’Università.

Definizioni

Guidare = condurre un veicolo
Guidare a Dhaka = aggredire e occupare immediatamente ogni minimo spazio libero antistante il proprio veicolo.
Salire su un autobus, scendere da un autobus a Dhaka = espressioni improprie, da sostituire con: saltare su un autobus, saltare giù da un autobus.

Infiltrati

Insistenti sono le voci su infiltrati del partito fuorilegge Jama’atul Mujahidin Bangladesh (JMB) e di altri movimenti fondamentalisti (come l’Arkat-ul-Jihad) dentro il corpo paramilitare delle guardie di frontiera BDR. Sarebbero stati loro a fomentare il massacro di ufficiali e dei loro familiari avvenuto il 25-26 febbraio scorso. Molti cadaveri erano mutilati e sfigurati, fra questi, a fatica è stato riconosciuto quello del generale Gulzar Uddin Ahmed. Quattro anni fa ebbe una funzione determinante nella caccia ai feroci capi del JMB, che avevano coperture altissime sotto il governo del BNP. A seguito del suo impegno, tre di loro vennero arrestati e condannati a morte e impiccati. Gulzar Uddin Ahmed era stato trasferito al BDR recentemente.
Ancora non si sa quante armi siano state rubate dall’arsenale dei BDR a Dhaka, e dove siano finite; e nessuno sa che cosa fare dei BDR, rimasti senza ufficiali, sbandati, con centinaia di membri sotto indagine o agli arresti, mentre le frontiere – anche se nessuno lo ammette – sono probabilmente sguarnite.  Possiamo anche supporre che i ribelli catturati non vengano trattati con i guanti: ci sono già almeno nove casi di suicidio, di “arresto cardiaco” durante interrogatori, di ricoveri improvvisi “per varie malattie”.
A Rajshahi il partito giovanile Islami Chattro Shibir attacca con sempre maggior violenza gli avversari all’interno delle Università della città, chiuse a tempo indeterminato il 13 marzo. Nella remota isola di Bola si scopre che in una madrassa (scuola coranica) appena costruita e avviata, finanziata da “Green Crescent” (Mezzalune Verde), una ONG con base in Inghilterra, si fabbricavano armi ed esplosivi, e si addestravano ragazzi alla guerra.

Cinquantacinquemila

Ognuno di loro, per avere il visto d’ingresso in Malaysia, ha pagato almeno 2.000 dollari; certamente molti hanno pagato di più. Dunque i 55.000 lavoratori del Bangladesh che, ottenuto il visto, stavano aspettando di partire, hanno investito complessivamente  US$110.000.000. Può una ditta, o un governo, cancellare unilateralmente un contratto costato alla controparte 110 milioni di dollari? Il governo della Malaysia può: i cinquantacinquemila visti sono stati cancellati.

Santità gentile

Il 2 settembre è l’anniversario della morte del primo bengalese arcivescovo di Dhaka, mons. Ganguli. E’ in corso la causa di beatificazione, e su di lui girano aneddoti. Un giorno va ad amministrare le cresime in un remoto villaggio Garo. La gente è emozionantissima, perché è la prima volta che vede un vescovo. Canti, danze, liturgia, poi il parroco accompagna mons. Ganguli alla casa del catechista per il pranzo. La moglie ha lavorato con tutti i sentimenti per preparare il meglio, naturalmente riso e maiale. Ma il Vescovo è allergico, niente maiale. Senza far storie mangia riso e lenticchie, cercando invano di confortare la signora, che piange desolata. Pochi giorni dopo il vescovo manda un messaggio al parroco: “Dì alla moglie del catechista che mi prepari qualcosa di buono che non sia maiale, la prossima settimana vado a pranzo da lei”. Si sobbarca due giorni di scomodissimo viaggio per darle la soddisfazione di assaggiare la sua cucina.

Biscotti

Appena esco dal cancello mi corre incontro, otto o nove anni di età, il nipotino della signora che vive raccattando e sbriciolando mattoni lungo il muro di cinta del seminario. Ha la faccia strana, sembra che voglia dirmi qualcosa ma esita… “Come stai?”. “Bene, però no, non tanto. Sono malato, ma sto bene”. “Cioè?”. “Ha la febbre – interviene la sorellina che gli trotta sempre dietro – tantissima febbre”. “Sarà un’influenza, hai la tosse?”. La nonna è in arrivo arrancando, dall’altra parte della strada inizia a fare ampi gesti con la mano a coltello sul palmo dell’altra: “Lo hanno fatto musulmano, due giorni fa!”. “Caspita – dico io – allora è segno che ormai sei grande! Congratulazioni”. “Sì, ma brucia!”. “D’accordo, d’accordo, ma passa presto”. “Passerà, però da due giorni è sempre peggio”. La nonna tenta il colpo: “Ci vuole la medicina, ma non abbiamo i soldi”. “Che medicina ci vuole? Non me ne intendo, perché lo sai che seguo un’altra religione, devi chiedere al tuo moulubi, lui certamente ha pratica”. “Tu… niente?” mi chiede il ragazzino con un po’ d’invidia. “La medicina forse gliela dà il moulubi – spiega la sorellina – ma tutti gli altri ragazzi hanno avuto la torta per festeggiare, lui neanche i biscotti!”. Crollano le mura di Gerico: 50 taka, così fanno un po’ di festa, e con i biscotti il bruciore certamente passa prima.