Presto inizia il Ramadan, il mese di digiuno e di festa, il più importante dell’anno. I giornali battono sul tema dell’aumento dei prezzi che sempre accompagna il Ramadan, quando si mangia solo al buio, e per sopportare il lungo digiuno diurno (niente cibo, bevande – nemmeno acqua – fumo, sesso) si mangiano cibi migliori, più nutrienti e costosi. Quest’anno i prezzi stanno raggiungendo livelli stratosferici, e si teme che il Ramadan li porti in orbita. Ma toccano anche altri temi, ad esempio relativi alla salute. Il digiuno è ordinato da Dio, quindi si pratica con gioia, non si discute, e certamente fa bene. Ciò non toglie che ci si possa organizzare per gestirlo bene: al mattino prima dell’alba mangiare cibi che vengono digeriti lentamente, chi ha il diabete si consulti con il medico e veda quali dosi di insulina iniettarsi poco prima dell’alba e subito dopo che scende il buio, attenzione a non disidratarsi, pillole e sciroppi vadano alla notte, si riposi il pomeriggio, non mangiare troppi fritti, chi pensa di essere dispensato per malattia o perché incinta, ma vuol tentare di farlo, senta un medico…
Archivio mensile:Agosto 2009
Telepredicatori
Anche in Bangladesh arriva un’infinità di canali televisivi. Parecchi sono di carattere religioso, per lo più islamico, in arabo, inglese, bengalese e altre lingue asiatiche. Caratteristiche comuni: la predicazione e le risposte al pubblico. Sullo sfondo s’intravede, per le trasmissioni in inglese, la preoccupazione di rispondere alle obiezioni occidentali specie su la posizione della donna, la poligamia, la libertà di coscienza, l’uso della violenza, ecc. dimostrando che sono l’infondate o pretestuose. Al cuore di tutto, l’assoluta certezza che l’Islam è “A complete code of life”: “un codice di vita completo”, che entra in ogni dettaglio e dà la risposta sicura e indiscutibile a tutti i problemi del mondo, dai più grandi (la pace nel mondo, la giustizia) ai più minuti (come vestirsi). Una sicurezza di sé che irrita e affascina allo stesso tempo.
Progresso
I possessori di auto, o di grossi fuoristrada, imprecano contro i riksciò nelle città, invocano la chiusura del centro a questi mezzi, l’arresto dei rikscioala (i pedalatori/conduttori) senza licenza, l’abolizione tout-court di veicoli così lenti e antiquati. Chi non ha l’auto, valuta le cose del tutto diversamente: sono mezzi economici, ecologici, poco ingombranti, non emettono fumi puzzolenti, sono onnipresenti e disponibili a tutto. Danno lavoro a milioni di persone: meglio chiudere le città alle auto, lasciando solo autobus e riksciò. Il giornale oggi informa che ricercatori indiani hanno studiato per anni, in collaborazione con passeggeri, vigili e rikscioala, nuovi modelli di riksciò ora pronti a entrare in commercio. Più leggeri, veloci, comodi e sicuri, sembra possano guardare al futuro con fiducia, per la gioia dei senza auto.
700
Dicono alcune statistiche che in Bangladesh ogni giorno muoiono di denutrizione 700 bambini.
Sufismo
Molti ambienti colti dell’Islam stanno riscoprendo il sufismo, l’anima mistica della loro religione, sempre esistita e sempre tenuta ai margini, e lo fanno per una consapevole contrapposizione al fondamentalismo. Al momento, il poeta più venduto in America è Jalal-ad-Din Muhammad Rumi, mistico del XIII secolo. In India la mode riprende temi dei costumi tradizionali di alcune correnti sufi. Il chitarrista pakistano Salman Ahmad ha venduto 25 milioni di album musicali del suo complesso, Junoon, che fonde rock “elettrico”, folk pakistano e liriche tratte dal Corano e da poeti sufi. In Bangladesh il complesso “Bangla” rielabora i canti dei “baul”, sia indù che musulmani, che propongono un clima lontano mille miglia dall’intolleranza e dal settarismo, rivolgendosi a cuore aperto a persone di ogni fede.
Apostolato
Piccola stazione ferroviaria sulla linea Dhaka-Sylhet, breve tappa nel cuore della notte. Un uomo con un altoparlante portatile passa più volte avanti e indietro sulla pensilina esortando: “Fratelli musulmani, preparatevi, fra poco è l’ora della preghiera! Fate ogni giorno la vostra preghiera! Andate alla moschea il venerdì. Non fate la pipì in piedi, mandate i figli alla scuola coranica. Sorelle musulmane, mettetevi il velo, abbiate cura delle vostre famiglie…!”. Il treno riparte.
Alberi
Si chiama Kartik Pramanik, credo sia hindu, di Chapainawabgonj. Da bambino ascolta con attenzione la mamma che gli dice spesso: “In ogni albero c’è vita”, e a dieci anni ne pianta uno, che adesso vive il suo maestoso 55° anno di età. Era il primo, da allora non si è più fermato. Ha messo a dimora alberi nella sua terra, nelle terre dei vicini, lungo le strade, sulle rive dei pukur, su terreni demaniali, nei cortili delle scuole, girando paesi e città di un’area vastissima dove tutti ora lo conoscono… Nessuno sa quanti siano i “suoi” alberi, ma sono certamente tanti, e poche settimane fa è stato premiato. “Mi hanno dato 50.000 taka! Potrò piantare più alberi…”.
Pace
Con oltre 9.400 militari impegnati in varie parti del mondo (soprattutto Congo e Sudan) il Bangladesh è la nazione che offre più uomini alle truppe di pace dell’ONU. Al secondo posto, l’India.
Tenacia
Da lontano, sembra che abbia la gamba destra atrofizzata tipica dei postumi della poliomielite, ma non è possibile. Aspetto che si avvicini, lentamente. Sì è una gamba rattrappita che penzolava inutile, mentre con la sinistra fa il suo lavoro quotidiano, pedalando su un pesante riksciò…