Bastano pochi giorni di osservazione per capire che si tratta di un topo decisamente audace, che ha trovato la strada per entrare in cucina e mangiarsi quello che vuole… Trappole? Veleni? I nostri giovani conoscono altri metodi. Analizzano le abitudini del roditore, si appostano, lo colgono in flagrante e con un unico colpo bene assestato lo neutralizzano. Poi ci vogliono due patate, un po’ di spezie, la divertita complicità della cuoca, e a mezzogiorno il topo comparirà in tavola sotto forma di spezzatino. Buono, anche se un po’ troppo piccante per i miei gusti.
Quest’arte l’hanno imparata da piccoli, quando – dopo il taglio del riso – scorrazzavano per i campi alla ricerca delle tane dove i topi avevano accumulato le scorte di riso per i tempi di magra. Scoprirne una voleva dire mangiarsi il riso, e anche il topo arrostito.
Che orrore! Fino a questo punto tirano cinghia i vostri studenti?
Su molte scatole di pillole e polveri varie vendute in farmacie italiane, si trova una scritta che dice più o meno così: questo prodotto non sostituisce una dieta sana ed equilibrata, ma può aiutare a… Seguono parole vaghe, intese a suggerire che poi si sta meglio ma – per carità – noi non garantiamo nulla. E c’è pure la raccomandazione: Non superare le dosi giornaliere indicate. Mi pare si chiamino “integratori alimentari” e che vadano abbastanza di moda.
Ecco, la nostra dieta è sana ed equilibrata, ma perchè non fare uso di questi “integratori alimentari” che tolgono dalla circolazione roditori importuni? Quanto alla dose… il topo era grosso e ben pasciuto, ma anche se qualcuno non ha partecipato al banchetto, un topo per sette commensali certamente non supera la dose giornaliera indicata: piccola, ma insaporita dal ricordo di epiche giornate di caccia con gli amici ai tempi dell’infanzia…