Ci risiamo

Il governo di Sheikh Hasina mesi fa ha deciso di dare il via all’applicazione del trattato di pace siglato dal suo precedente governo prima del 2000 fra il governo e i ribelli del Chittagong Hill Tracts, la zona a sud che era prevalentemente tribale. Si procede molto, molto lentamente, ma anche così chi ha il piano di bengalesizzare il territorio si preoccupa, e passa all’azione. Tre giorni fa in un remoto villaggio del distretto di Rangamatia s’è ripetuto lo schema abituale che permette ai Bengalesi “settlers” (cioè insediatisi) di fare un passo avanti. Si organizzano, assaltano un gruppo di villaggi cacciandone gli abitanti e bruciando le case; l’esercito interviene e riporta l’ordine, ordinando a tutti di non muoversi dalle posizioni occupate finché non sia fatta chiarezza su chi ha torto e chi ha ragione. Significa che i Tribali non possono tornare sulle loro terre finché un tribunale non si sia pronunciato, magari 5 anni dopo, o magari a favore dei settlers. Dopo che un militare è rimasto ferito, gli altri hanno sparato indiscriminatamente sui Tribali: due i morti riconosciuti, fra cui una donna, ma le fonti tribali parlano di trenta, una cinquantina i feriti anche gravi. Un elicottero è andato a prelevare il soldato per portarlo in ospedale; gli altri feriti sono stati portati via a spalla da parenti e vicini di casa e ancora non hanno trovato un posto dove essere curati.
Intanto, alcune associazioni di settlers organizzano manifestazioni di protesta contro i soprusi del Tribali…