CALCIO. La nazionale maschile di calcio del Bangladesh, da anni non dà che delusioni, indirettamente compensate dai progressi nel cricket che ogni tanto porta momenti di gloria mondiale, battendo il calcio in popolarità. Anche la nazionale femminile combina poco, ma le ragazze più giovani si stanno facendo onore con ottimi risultati; fra loro, diverse aborigene. L’allenatore spiega che vuol dare la scalata ai grandi trionfi a partire dal basso. I primi, sorprendenti successi, sono arrivati dalle “under 14”; poi, di anno in anno crescevano la giocatrici, e le vittorie internazionali. Siamo arrivati alle “under 19”, e nei prossimi anni brillerà la stella del calcio femminile adulto. No, non giocano indossando il burka.
RIMESSE. Nelle scuole elementari, il mio maestro spiegava che l’economia italiana dipendeva in larga misura dalle “rimesse degli emigranti”. In Bangladesh il tema torna molto spesso sui giornali, perché, nonostante stiamo vivendo un “boom” economico che mi ricorda l’Italia degli anni sessanta, queste “rimesse” sono ancora determinanti. La pandemia sta danneggiando alla grande, ma dal suo inizio, per mesi e mesi, con sorpresa di tutti le rimesse sono notevolmente aumentate. Si dice che i lavoratori all’estero fossero più generosi con le loro famiglie in difficoltà, ma anche che – perdendo o temendo di perdere il posto di lavoro – mandavano a casa tutto il possibile. Per quelli partiti recentemente si trattava anche di non tornare e trovarsi indebitati: si calcola che ogni emigrante “regolare” mediamente impieghi almeno un anno e mezzo per ripagare i debiti fatti per documenti, viaggi, bustarelle varie.
ELEZIONI. Sono in corso, distribuite zona per zona su diverse settimane, elezioni che in Italia chiameremmo comunali. Fino ad oggi (5 gennaio 2022) un buon numero di candidati sono saliti sulla poltrona senza elezioni, perché privi di concorrenti. Una circoscrizione ha visto la vittoria del partito al potere con il 100% dei voti, calcolando fra gli elettori anche coloro che negli ultimi sei mesi sono defunti o si sono trasferiti all’estero. Nella lotta per la vittoria hanno perso la vita 76 persone: pugnalate, nel corso di pestaggi, o durante sparatorie fra gruppi rivali, anche all’interno dello stesso partito, o con le forze dell’ordine.
Aggiornamento: da ieri ad oggi (6 gennaio) alla lista degli uccisi si sono aggiunte altre dieci vittime, e siamo ad “almeno” 86 morti.
CRESCITA. ll Bangladesh è passato dalla categoria di “Paese sottosviluppato” a “Paese in via di Sviluppo”, acquistando fiducia in sé. Dopo il momento di soddisfazione è venuto quello dei “conti”: il passaggio comporta la perdita di parecchie facilitazioni per esportare e per avere prestiti a tassi di interesse e tempi favorevoli. Ci sono preoccupazioni, e si invocano nuove trattative per non rinunciare ai privilegi, ma indietro non si torna. Al contrario, si preannuncia per il 2040 l’ingresso nella categoria di “Paesi sviluppati”. Per quest’anno, diversi avvenimenti indicano che la direzione sembra giusta: inaugurazione della metropolitana sopraelevata a Dhaka, del ponte sul fiume Padma (oltre 6 chilometri), molte strade rinnovate e allargate, in progettazione la metropolitana a Chattogram e la elettrificazione delle linee ferroviarie, e tanto altro. Come in altri paesi in situazioni analoghe, una forma politica di tipo democratico con forti connotazioni autocratiche sembra dare risultati economici rilevanti. Chi incassa non ha obiezioni, ma non tutti sono d’accordo…
p. Franco Cagnasso