L’urbanizzazione frenetica che sta avvenendo in Bangladesh rende difficile trovare alloggi a prezzi accessibili, e in qualche zona anche a prezzi non accessibili. Non manca chi, specie giovani coppie, si adatta ad affittare uno gabuzzino, senza finestre ne’ servizi ne’ cucina, dove entra a malapena il letto sotto cui si collocano tutte le masserizie: abiti, pentole, cellulare… mentre la TV sta sul letto, e per la notte viene messa in una rete e appesa al soffitto. Ma chiamare “sgabuzzini” queste sistemazioni non e’ proprio simpatico. Ormai tutti li chiamano pocket rooms: “stanze tascabili”.
Archivio mensile:Gennaio 2012
Arrabbiate
Sono 325 le spose uccise nel 2011 da mariti o parenti dei mariti perche’ le loro famiglie non pagavano la dote pattuita, o anche esatta oltre i patti stretti al momento del matrimonio. Naturalmente non e’ garantito che siano “solo” 325, perche’ molti casi sfuggono ad ogni sforzo di documentazione, o vengono fatti passare per suicidi. Spesso si ricorre al fuoco, per simulare un incidente: “Il sari, di materiale sintetico, ha preso fuoco mentre la carissima moglie stava cucinando…” In India le cose vanno ancora peggio, una statistica del 2007 parla di un omicidio commesso per causa di dote ogni 4 ore.
La lotta contro questo orrore, proibito dalla legge ma profondamente radicato nel costume, si e’ arricchita recentemente di un videogioco chiamato Angry Brides (spose arrabbiate) in cui il giocatore riceve punti quando riesce ad abbattere un… marito. Una vendetta elettronica che, a detta dei suoi inventori, dovrebbe contribuire a sollecitare tutti – uomini e donne – a reagire. In India sono stati gia’ venduti 270.000 di questi giochi..
Devozione
15 gennaio 2012. Arrivati all’aeroporto di Dhaka nel primo pomeriggio, immettendoci sulla strada che porta alla citta’ ci immergiamo in un’indescrivibile, immensa folla di persone che ritornano dai tre giorni di preghiera e di predicazione appena terminati a Tongi (Bisswa Ijtema=Raduno Mondiale). Si parla di due milioni di partecipanti, e altrettanti saranno la prossima settimana, perche’ il numero crescente ha costretto gli organizzatori a dividere in due questo pellegrinaggio organizzato ormai da 40 anni dal movimento Tablighi Jamaat, che forma i fedeli a diffondere l’Islam attraverso la predicazione e l’esempio. Procedono quasi tutti a piedi, di buon passo, occupando quattro delle cinque corsie. Sui “van” (rikscio’ con il pianale) stanno ammucchiati in 8, mentre il rikscioala penosamente spinge sui pedali. I pochi furgoni sono stracolmi. Le donne sono poche, gli anziani un poco piu’ numerosi, mescolati ai tantissimi giovani. Benestanti, poveri, persone con abiti ben messi o molto dimessi, fagotti, pentole… I venditori di popcorn, di amra (un frutto locale), di biscotti di miglio, insieme ai banditori che chiedono offerte per alcuni orfanotrofi, sono gli unici punti fermi cui la folla inarrestabile gira intorno, come isolotti in un fiume in piena. I vagoni dei treni che passano costeggiando la strada sono quasi invisibili, ricoperti da persone aggrappate in tutti i modi; sui tetti una fila centrale sta in piedi, mentre ai margini ci sono due file di passeggeri accoccolati e stretti l’uno all’altro.
Si ha l’impressione di persone serene, allegre nonostante la fatica della strada molto lunga e della polvere, soddisfatte per qualcosa di buono appena fatto o ricevuto. Guardano gli stranieri con un poco di curiosita’, ma rispettosa.
Arrivando dall’Italia, dove sembrano prevalere indifferenza e animosita’, e’ sorprendente sentirsi avvolti da un’intensa atmosfera di devozione religiosa che non ha particolari segni esterni, se non l’essere insieme con lo stesso scopo di pregare e rinnovarsi interiormente, nel nome di Dio.